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Il Gruppo Nobis chiude il 2021 raddoppiando l’utile consolidato

Il Gruppo Nobis chiude il 2021 raddoppiando l’utile consolidato

Ottime le performance anche in termini di raccolta premi sia danni (+24,9%) che vita (+27,6%) e di gestione (ROE a 22,3%)

Il Gruppo assicurativo, presieduto da Alberto Di Tanno, con l’assemblea del 29 aprile, si appresta ad approvare i bilanci che attestano anche per il 2021 risultati di grande rilievo:

  • cresce del 25% la raccolta premi complessiva raggiungendo quota 375 milioni,
  • raddoppia l’utile consolidato, passato da 8 a 16 milioni,
  • si mantiene inalterato l’ottimo ROE dell’anno precedente, pari a 22,3%.

Dal punto di vista Solvency II, gli Own Funds al 31/12/21 ammontano a 160 milioni con il solvency ratio della Compagnia danni pari a 175% e di Nobis Vita pari a 432%, in forte rialzo rispetto al 2020.

Nonostante il perdurare della pandemia con i negativi riflessi sul turismo e le difficoltà del settore automotive dovute alle forti grandinate e aggravate dalla crisi dei microchip, due settori chiave per Nobis Assicurazioni, anche il 2021 si chiude in modo molto positivo.” dichiara l’amministratore delegato del Gruppo Nobis, Giorgio Introvigne “Infatti, anche per effetto dell’acquisizione del portafoglio danni di Darag Italia, siamo riusciti a incrementare la raccolta premi sia sul canale agenziale, sia con prodotti innovativi nell’automotive mantenendo sopra il 20% il ROE. Ma il dato di maggiore soddisfazione è l’aver raddoppiato l’utile netto, da 8 a 16 milioni, risultato reso possibile, da una parte, dalla crescita dell’utile della compagnia danni e, dall’altra, dal raggiungimento di un utile positivo nella compagnia vita.”

Un traguardo significativo anche nell’attuale contesto di mercato che vede la raccolta premi crescere del 3,8%, per effetto dell’incremento del +4,5% fatto registrare dai rami vita e del +1,8% dei rami danni dove alla perdita del -4,5% dei premi RCA ha fatto da contraltare l’aumento del 5,6% degli altri rami danni.

Come lo scorso anno non procederemo con la distribuzione dei dividendi reinvestendoli interamente nella società con obiettivi di sviluppo crescente.” conclude Introvigne